Alcuni momenti particolari

Suor Gina

 

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26 marzo 2006 – Professione Perpetua di sr. Maria Gina
Per sempre nella Chiesa come Francescana Missionaria del Sacro Cuore

Nel mese di marzo di quest’anno 2006, la nostra Parrocchia ha vissuto un momento molto forte: la Professione Perpetua di suor Maria Gina.
Questo grande evento, preparato con passione e molta cura, ha coinvolto tutta la comunità cristiana. Il parroco ha inserito nel programma pastorale sei Centri di Ascolto nelle famiglie di varie zone. Abbiamo avuto la presenza di alcune nostre Suore: sr. Floriana Saltarelli da Assisi; sr. Cristina Bottau da Montale; sr. Marisa Arduin da Tollo. Tema degli incontri: «La vocazione dei cristiani». Le molte persone, presenti nei vari centri, hanno dimostrato interesse e sono rimaste molto contente.
La festa dei giovani, animata dalla nostre giovani Suore: sr. Anna Rut e sr. Miriam, ha visto impegnati oltre 50 ragazzi e ragazze. La Veglia del sabato sera è stata da tutti profondamente sentita.

suorginaE infine il giorno solenne di domenica 26 marzo. La chiesa parrocchiale era gremita di gente; presenti la Superiora Generale e la Provinciale, oltre a una quarantina di Suore. Le campane, con il loro suono armonioso, l’organo e la liturgìa, preparata con molta cura dai giovani, hanno fatto vivere momenti di profonda partecipazione e commozione.

Ha presieduto l’Eucaristia il nostro Vescovo mons. Giuseppe Orlandoni, con la concelebrazione del parroco e di altri sacerdoti. Il Vescovo ha accolto, a nome della Chiesa, l’offerta che sr. Maria Gina ha fatto di sé nelle mani della Superiosa Generale.
La professa ha risposto alla chiamata del Signore ed ha sigillato il suo amore a Cristo per sempre, promettendo di servirlo nella Congregazione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, vivendo il nostro carisma francescano di umiltà, semplicità e servizio, là dove l’obbedienza ci invia come missionarie, riconoscendo in tutti il volto di Gesù.
Suor Renata Casagrande

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Suor Lina celebra il 50° di Professione Religiosa.

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Grazie, suor Lina,
la comunità di Monte Porzio ringrazia per i cinquant’anni di consacrazione al Signore nella vita religiosa, al servizio degli altri, di suor Lina, augurandole ogni bene.
Era il lontano 1987, quando giunse all’asilo “Luigi Latoni” di Monte Porzio una piccola suora dal grande cuore. Con tanta dedizione e umiltà si è presa cura dei nostri piccoli, educandoli, curandoli, consolandoli… Tante generazioni hanno avuto dei benefici dal suo operato: tutti abbiamo avuto un figlio o un nipote accudito con amore da lei negli anni dell’asilo e del catechismo per la Prima Comunione. Lavorando con tenacia e volontà per tanti servizi, si è resa sempre disponibile a chiunque ne avesse bisogno.
Dopo l’Epifanìa le famiglie, i cui figli suor Lina ha accudito e accompagnato, si stringeranno intorno lei insieme a tutta la comunità parrocchiale, per un sentito ringraziamento, desiderosi che resti tanti e tanti anni ancora con noi.
Ringraziamo il Signore di questa «semplice e umile lavoratrice nella vigna del Signore» (Papa Benedetto XVI).
Leonella, a nome di tutte le mamme e papà.

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Professione Perpetua di suor Nida

Per sempre in Cristo nella Chiesa
«Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto,
nella benevolenza e nell’amore,
ti fidanzerò con me nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore» (Osea 2,21-22)

Domenica 16 novembre 2008, nella chiesa “Maria Immacolata” a Roma, suor Nida D. Malanog ha emesso la Professione Perpetua dei Santi Voti nelle mani di Suor Cecilia  Subiabre, M. – Vicaria Generale, rispondendo così alla chiamata del Signore e sigillando il suo amore a Cristo per sempre, promettendo di servirlo nella Congregazione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore.
«A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune» (1Cor 12,7). E’ dono del Signore, infatti, che la professa abbia consacrato a Lui tutta la sua vita per sempre come francescana. Quando alla grazia della chiamata segue la generosità della risposta, la vita fiorisce e viene paradossalmente consegnata ad una libertà che, in obbedienza, povertà e castità, solo Cristo Gesù, Sposo e Signore, è in grado di far gustare. Forte di questa appartenenza unica ed esclusiva, suor Nida potrà andare per il mondo ad annunciare l’amore del Signore e la sua misericordia.
Questo avvenimento l’abbiamo preparato con una Veglia di preghiera partecipata dai fedeli nella nostra chiesa parrocchiale di Monte Porzio e continueremo ad accompagnarla affinché sia perseverante per tutta la vita. Siano lode e grazie a Dio!
suor Enrica

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Il viaggio in Albania nella missione francescana.

Dal 5 al 9 giugno 2006 – Visita alla Missione delle Suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore.

Un gemellaggio che continua.

Un mezzo, sei amici, i dubbi e le perplessità della vigilia subito fugati dall’entusiasmo del viaggio, diverso da tanti altri, ma sempre viaggio e, quindi, scoperta, conoscenza, incontro. La strada dispiegata davanti a noi e la prospettiva di lunghe distanze da percorrere per terra, per mare e ancora per terra ha consentito a ciascuno di radicare in sé, nella preghiera e nella riflessione personale, lo spirito di questa nuova esperienza, unica nella sua particolarità.
Abbiamo fin da subito creduto di essere partiti per portare qualcosa ad altri che ne avevano bisogno, raccolta di fondi, indumenti, attrezzature, competenze e, soprattutto, un carico di sorriso; così siamo sbarcati a Durazzo e già sulla strada per Scùtari, dove siamo stati accolti da Padre Armando al Seminario Interdiocesano, abbiamo condiviso l’impressione di trovarci in una realtà che, pur geograficamente vicina alla nostra, si presentava così distante nella percezione immediata che ne avevamo, strada facendo.
La visita della città, con la guida che ci ha assistito per tutta la durata della permanenza in Albania, ha aperto i nostri occhi su un contesto strutturalmente e umanamente precario da un punto di vista “occidentale” e solo la simpatica accoglienza della superiora suor Aurora, di suor Milena, cuciniera e factotum nata “d’ là dal fium” alla Madonna del Piano, e di suor Toline albanese, presso il convento delle Suore Francescane di Scùtari, ha ridato serenità ai visi stanchi del viaggio e un po’ provati, moralmente, dalla miseria circostante.
Il successivo viaggio verso la Missione Francescana di Dushaj in montagna è stato impegnativo e faticoso; strade (quando non sentieri) impervie e tortuose sul fianco delle alture interne all’Albania fino ad un ampio lago; il traghetto per alcuni, di nuovo ore di strada per altri fino alla destinazione. Contro ogni previsione, il paesaggio incontaminato e la bellezza dei luoghi ci hanno liberato da quel peso diffuso che ognuno di noi si sentiva addosso e una comune preghiera di ringraziamento per quanto ci veniva donato ha vòlto i cuori all’ottimismo e alla gioia; eravamo davvero arrivati alla casa delle suore e l’accoglienza festosa riservataci è stata il migliore viatico per i giorni a venire.
Durante la permanenza alla Missione abbiamo condiviso le giornate con le suore e la loro gente dal mattino fino a sera, abbiamo conosciuto tante persone, visitato case e villaggi, giocato con i bambini, pregato e celebrato l’Eucaristia; fin da subito ci siamo resi conto che noi, partiti per dare e per donare, stavamo invece ricevendo ogni momento. Ricordiamo con affetto la determinazione e la dolcezza di suor Cristiana, il sorriso di suor Lucy, filippina, detta ‘Schumaker’ per la guida grintosa della Land Rover, la mitezza di suor Dila, albanese e la dedizione di suor Mary infermiera, indiana.
Osservando la miseria, la povertà, il degrado, le rovine della guerra, gli squallidi miti occidentali esportati in Albania sotto l’egida della televisione, abbiamo continuamente ringraziato il Signore per l’opera delle Sorelle Francescane, così saldamente incardinate in una realtà difficile e pericolosa anche per la loro incolumità fisica, così semplici eppure tecnologiche, così serene eppure volitive, così “di Dio”; e lo abbiamo ringraziato per i sorrisi dei bambini e quelli dei vecchi, per l’immediato istinto, sopraggiunto in noi, di condividere prima di dare. Ed è così, forse, che abbiamo veramente dato! Perché “dar da mangiare agli affamati, coprire gli ignudi, dar da bere agli assetati, curare gli infermi, crescere i bambini”, non è solo provvedere materialmente ad esigenze contingenti, ma spendere un po’ di sé stessi e del proprio tempo per gli altri.
La puntata nel vicino Kosowo e la visita ai due monasteri ortodossi nei pressi della città di Pec ci hanno resi turisti per un giorno, senza però distogliere la nostra attenzione da quanto la realtà tornava ad evidenziare: i monasteri sono infatti presidiati dai mezzi militari e dai soldati italiani dell’UNCHR, la cui presenza è e sarà ancora indispensabile per il mantenimento degli equilibri tra le diverse e opposte fazioni etnico-religiose e per la garanzia di una pace sociale che ancora, nonostante la proclamata fine delle ostilità, non sembra intervenuta.
La pace. La pace condivisa. Forse la chiave di lettura dell’intero viaggio.
(cura di Luigi Baruffi, a nome di don Luigi, don Irio, Gualfardo, Gianfranco, Lorenzo)