L’arrivo delle suore a Monte Porzio

suorenrica

«Giungemmo a Monte Porzio nel mattino del 27 febbraio 1918 –informa Sr. Alice nella sua cronaca, e continua- Fummo subito circondate da alcuni fanciulli i quali si misero a gridare: Le suorine… le suorine! Dalla  finestra di una casa ci vide una signora che ci chiese gentilmente dove eravamo dirette. Era la signora Morici, moglie del Sindaco. Quando seppe che eravamo profughe di guerra e che ci saremmo fermate dove la Provvidenza ci avesse accolte, tutta premurosa ci fece accomodare nella sua casa e diede ordine ai fanciulli di trasportare i nostri poveri bagagli al Municipio. A mezzogiorno fummo servite con un pranzo speciale, circondate da una corona di fanciulli, di mamme e papà, i quali si mostravano commossi e benedicevano Dio di averci fatte giungere tra loro.
La nostra prima dimora fu improvvisata al secondo piano del Municipio e lì ci fermammo per circa tre mesi. Fummo visitate ogni giorno dalle mamme, le quali ci provvedevano di tutto. Per un anno intero siamo vissute della loro squisita carità. Il dottore, il sindaco, i signori dei palazzi circostanti furono essi pure nostri grandi benefattori».

Subito fioriscono intorno alle povere figlie di San Francesco stupendi gesti di bontà e gentilezza, in una sorprendente inesauribile gara di carità.
«Temendo che la nostra dimora non fosse abbastanza rispondente, la contessa Maria Luisa di Montevecchio Flaiani chiese al cugino duca Astorre di Montevecchio un appartamento nel suo attiguo palazzo. Fu subito ceduto con tutte le suppellettili necessarie. In breve tempo la cappellina gentilizia fu addobbata anche mediante la generosa cooperazione  dei paesani. Il Vescovo di Senigallia Mons. Tito Maria Cucchi venne a celebrare la Santa Messa e a darci il conforto di conservare il Santissimo Sacramento».
Circondate da tanto affetto e bontà, le suore cercano subito di rendersi utili al paese con le attività desiderate dal parroco e dalla gente, anche se le strutture per l’apostolato ancora non erano adeguate.
«Cominciammo con il catechismo giornaliero ai fanciulli –continua la nostra cronista- avviammo l’oratorio festivo e il doposcuola nella sala parrocchiale, la scuola di cucito e ricamo nel palazzo ducale, andavamo a far visita ai malati, pregavamo per tutti.
Per attendere i bambini dell’asilo, che presto fu affidato a noi, Sr. Alice, affiancata da una inserviente, faceva ogni giorno la spola su e giù per la “Costarina”, gentilmente accompagnata da “menchino”, l’affezionato cane di un guardiano».

A Monte Porzio la generosa popolazione si fa strumento della Provvidenza e prepara alle operose apostole un’abitazione stabile e locali adatti alle attività ben avviate. Il benemerito amministratore del marchese Latoni, signor Cesare Canuti, riesce ad ottenere che si costruisca a questo scopo un bell’edificio, in Viale Cante. Esso viene eretto dalla marchesa Eleonora Ricci ved. Latoni nel 1925, in memoria dei figli Luigi e Agnese morti in giovane età, e donato al Comune di Monte Porzio.
Interessanti le condizioni registrate il 19 gennaio 1926 nell’atto di donazione del terreno da parte del duca Astorre di Montevecchio di Mirabello, e del nuovo stabile da parte della suddetta marchesa:

«1. Che il fabbricato debba rimanere sempre adibito ad Asilo d’Infanzia per il centro di Monte Porzio.
2. Che all’Asilo debba conservarsi sempre lo stesso nome di “Luigi ed Agnese Latoni”.
3. Che l’insegnamento ai bambini resti sempre affidato alle Suore Cattoliche, le quali dovranno rimanere   sempre alloggiate gratuitamente nel fabbricato stesso.
4. Che il Comune pensi all’arredamento necessario dell’Asilo e delle Suore.
5. Che del Comitato di sorveglianza che sarà in seguito nominato dal Comune, faccia sempre parte il Parroco pro-tempore di Monte Porzio».
E così il nuovo “Asilo” è affidato alle nostre suore dal Vescovo di Senigallia in accordo con il Comune. Esse sono felici di poter prodigarsi ancora di più a vantaggio della popolazione, ampliando l’àmbito della loro azione apostolica. All’educazione dei bimbi nella scuola materna dedicano le energie migliori, ma ben presto aprono una scuola di ricamo e cucito che acquista molta rinomanza e viene frequentata da numerose giovani e donne del paese, attendono alla catechesi, alla visita ai malati, alla cura della chiesa, partecipano e favoriscono ogni iniziativa promossa dal parroco a vantaggio del paese.
Ecco le umili memorie gioiosamente rifiorite in questa parrocchia e paese durante l’anno 2008, nel quale si celebra il Novantesimo della cara Istituzione.

Sr. Renata

Atto di donazione dell’asilo