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Il Vescovo Emerito Giuseppe

S.E.Mons. Giuseppe Orlandoni

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Vescovo emerito di Senigallia

Nato a Castelfidardo (AN) il 12 marzo 1939. Battezzato il 13.3.1939. Alunno dell’Almo Collegio Capranica, in Roma, ha ricevuto il suddiaconato il 20.12.1964, il diaconato il 4.4.1965 ed è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Recanati (Macerata) l’11 settembre 1965 da S.E.Rev.ma Mons.Emilio Baroncelli. Dopo aver frequentato Corsi di lingua in Inghilterra, Germania e Francia, ha completato i suoi studi nella Pontificia Università Lateranense, nella Pontificia Università Gregoriana e nella Università di Urbino, conseguendo rispettivamente la laurea in Teologia Morale, la licenza in Scienze Sociali e la laurea in Sociologia. Dal 1969 in poi si è impegnato nell’insegnamento, svolgendo Corsi di Sociologia e di Pastorale nell’Istituto Teologico Marchigiano. Per un decennio, dal 1975 al 1985, ha insegnato nella Pontificia Università Lateranense come Professore invitato. Dal 1975 al 1996 è stato docente di Sociologia all’Accademia Alfonsiana di Roma. Nel quadro della cooperazione missionaria tra le Chiese ha offerto il suo servizio, soprattutto nei mesi estivi, in ordine alla formazione del Clero e dei candidati al sacerdozio in diversi Paesi di missione. Ha insegnato come Visiting Professor in vari Seminari dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. Nella Diocesi d’origine di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia ha prestato il servizio pastorale come cooperatore parrocchiale. Sensibile alle problematiche del mondo del lavoro, ha ricoperto, dal 1969 al 1975, l’incarico di Assistente Provinciale delle ACLI. Nello stesso tempo è stato co-direttore dell’Ufficio Studi Interdiocesano. Impegnato nella promozione del laicato, ha collaborato con diverse aggregazioni ecclesiali, riservando una particolare attenzione all’Azione Cattolica, Associazione dove è maturata la sua vocazione sacerdotale e di cui è stato Assistente Unitario Diocesano per otto anni. Nel 1985 è stato nominato Pro-Vicario Generale e successivamente, nel 1991, Vicario Generale di Macerata. In questo incarico ha in particolare guidato, in stretta collaborazione col Pastore della Chiesa locale, la preparazione e la celebrazione del Sinodo Diocesano, che si è protratto per sette anni. In seguito all’improvvisa morte del Vescovo S.E.Mons.Tarcisio Carboni, avvenuta in un incidente stradale mentre insieme si recavano al Convegno Ecclesiale di Palermo, è stato eletto Amministratore Diocesano, reggendo ad interim la Diocesi per dieci mesi, fino all’arrivo del nuovo Pastore S.E.Mons.Luigi Conti. In data 21 gennaio 1997 è stato nominato dal Papa Giovanni Paolo II Vescovo di Senigallia, come successore di S.E.Mons. Odo Fusi Pecci. Il 5 aprile dello stesso anno è stato consacrato Vescovo. Ha fatto ingresso nella Diocesi di Senigallia, dando inizio al suo ministero episcopale in questa diocesi, il 13 aprile 1997. Vescovo emerito dal 17 ottobre 2015.

Tra le principali pubblicazioni – oltre a vari articoli, recensioni e rapporti su indagini di sociologia religiosa – si annoverano: Il problema del superfluo nella società di oggi, Città Nuova, Roma 1971; L’omelìa: monologo o dialogo?, Paoline, Cinisello Balsamo 1977; Sociologia della Religione, Ut Unum Sint, Roma 1979; Introduzione alla Sociologia, P.U.L., Roma 1979; La religiosità dei giovani, Coletti, Roma 1981; Famiglia, Giovani, Religiosità, L’Ancora, San Benedetto del Tronto 1990.

Lo Stemma

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“In veritate et caritate” è il motto, desunto dalla seconda lettera di S.Giovanni, che Mons.Giuseppe Orlandoni (Vescovo di Senigallia) ha scelto come programma del suo ministero episcopale. Compito fondamentale del Vescovo è quello di costruire la Chiesa: nella verità, attraverso l’annuncio del Vangelo, e nella carità, attraverso il servizio di amore a Dio e ai fratelli.

I simboli del libro e dei pani, illustrati nello stemma, rappresentano rispettivamente la verità e la carità. Essi sono anche i simboli dell’Eucarestia, richiamando la duplice mensa della Parola e del Pane.

In ultima analisi la Verità e la Carità sono la stessa persona di Cristo che, per costruire la Chiesa, va annunciato, celebrato e testimoniato.

La stella, riprodotta al centro, nella parte superiore dello stemma, è il simbolo della speranza e rappresenta la Madonna della Speranza, patrona principale di Senigallia, alla cui protezione il Vescovo intende affidare la propria missione.

 

Il Vescovo Franco

vescovofrancoMons. Francesco Manenti, Vescovo di Senigallia

Mons. Francesco Manenti (da tutti chiamato Franco) è nato a Sergnano, provincia di Cremona e Diocesi di Crema, il 26 giugno 1951. Dopo aver studiato nel Seminario di Crema e nella Facoltà Teologica di Milano, conseguendo la licenza in Teologia, è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1975. All’inizio del suo ministero ha svolto, per dieci anni, l’ufficio di Vicario parrocchiale presso la Cattedrale. Successivamente ha ricoperto diversi incarichi pastorali, tra i quali quello di Direttore dell’Ufficio Catechistico, Direttore dell’Ufficio Famiglia e Direttore spirituale del Seminario Vescovile. È stato insegnante di Teologia dogmatica nei Seminari Riuniti di Lodi, Crema, Cremona e Vigevano, insegnante di Teologia al Seminario del Pime a Monza e presso gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Crema, Lodi e Cremona. Dal 2006 al 2015 è stato Vicario Generale della Diocesi di Crema e dal 2011 al 2015 Parroco della Parrocchia della SS.ma Trinità a Crema. In data 17 ottobre 2015 è stato nominato da Papa Francesco Vescovo di Senigallia, come successore di S.E.Mons. Giuseppe Orlandoni. Il 22 novembre dello stesso anno è stato consacrato Vescovo. Ha fatto ingresso nella Diocesi di Senigallia, dando inizio al suo ministero episcopale in questa diocesi, il 10 gennaio 2016.

STEMMA E MOTTO

Lo stemma del Vescovo Franco

Il motto: È vicino a voi il regno di Dio (Luca, 10,9)

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Descrizione araldica:

D’azzurro allo scaglione d’argento, caricato di tre fiamme di rosso, accompagnato da due burelle ondate del secondo in punta, sormontate da una stella dello stesso.

Secondo la consuetudine araldica della Chiesa cattolica, lo stemma di un Vescovo è tradizionalmente composto da: uno scudo, una croce astile, un cappello prelatizio (galero), un cartiglio inferiore con estremità bifide.

Interpretazione

Lo “scaglione” (chiamato anche “capriolo”) rappresenta, in araldica, i tetti delle chiese; nel nostro caso, simboleggia la Chiesa della Santissima Trinità di Crema e le tre fiamme costituiscono un evidente simbolo trinitario richiamando l’amore ardente che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo riversano sull’umanità intera. La stella sulle onde è la Stella Maris, ispirata a una preghiera di San Bernardo da Chiaravalle. Si tratta di un simbolo, sia permessa l’analogia, mariano-marino: il navigante, nelle tempeste della vita guardi a Maria come luce che guida verso il porto sicuro; ecco quindi il riferimento alla Diocesi di Senigallia, posta sul litorale adriatico marchigiano.

Lo scaglione è in argento, simbolo della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti su cui si fonda lo zelo pastorale del Vescovo per la Chiesa e il popolo di Dio affidato alle sue cure.

Il “campo” dello scudo è in azzurro, il colore simbolo della incorruttibilità della volta celeste, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.

Il motto

Le parole scelte da Mons. Franco Manenti per il proprio motto episcopale sono tratte dal Vangelo di Luca laddove Gesù designa i settantadue discepoli da inviare presso le genti a portare il messaggio di salvezza e di pace, annunciando inoltre che il Regno di Dio è vicino.